La notte di San Lorenzo è una parentesi di tempo speciale per volgere gli occhi al cielo e attendere la nostra stella cadente. Per me quel dieci agosto 2019 fu un giorno dove accadde un sincronismo che la vita aveva tessuto e preparato in modo straordinariamente perfetto.
Passeggiavo su una collina con vista sui vigneti fuori Parma, giunta nel punto più alto mi stavo pregustando il momento del tramonto prima della coperta blu notte punteggiata di stelle, quando davanti ai miei occhi appare un’allegra tavolata che univa amici di lunga data. Così da due chiacchiere con un bicchiere di vino a ricevere un invito per unirmi a cena il passo è stato breve.
E’ stata una notte speciale tra canti, racconti e naturalmente le stelle cadenti e i desideri provenienti dal cuore.
Quell’incontro oltre alla giovialità e spensieratezza di una notte d’estate mi ha fatto conoscere il progetto Tsiry Parma.
Pochi giorni dopo volli avere più informazioni perché sentivo che stava nascendo qualcosa di più grande.
Ero alla ricerca di un’associazione di volontariato con cui poter collaborare offrendo lezioni di yoga per uno scopo sociale e collettivo, nacque così l’idea di unire lo yoga a Tsiry.
Così in una bella sala affrescata e spaziosa a Baganzola a gennaio abbiamo iniziato le lezioni.
Non potevamo chiedere di più, la sala oltre ad essere perfetta si è riempita di persone di ogni età, tutte curiose ed entusiaste di iniziare un nuovo percorso insieme.
La parola yoga deriva dalla radice sanscrita “Yug” che significa giogo, unione e comunione senza separazione né divisioni, rappresenta quindi l’unione in perfetto equilibrio di tutte le componenti del nostro essere: corpo, mente e spirito.
Questo senso ha un significato molto più ampio per noi che ogni mercoledì sera ci sentiamo collegati creando momenti unici, dove, con concentrazione, impegno ed emozione condividiamo un tempo prezioso che oltre a fare del bene al nostro corpo e al nostro spirito contribuisce ai progetti di Tsiry in quell’isola lontana nell’Oceano Indiano chiamata Madagascar.
La nostra energia viene inviata alla popolazione malgascia, a Nicola, alla foresta, a Vohidahy perché tutto è connesso.
Piantando un semino di benessere e pace dentro di noi stiamo facendo crescere dei germogli dall’altra parte del mondo.
Lo yoga riguarda l’essere felici, proprio ora, proprio con quello che abbiamo.
Oltre l’immensa gratitudine per ciò che la vita ci dona ogni giorno io posso ringraziare quella stella cadente per avere esaudito un mio sogno.
Om Shanti, Pace.
E’ così che concludiamo ogni lezione, con le mani unite davanti al cuore e un inchino che è dedicato a quella parte divina che è dentro ogni essere vivente della Terra, uomini, donne, animali e anche dentro a quella meravigliosa pianta di vaniglia che cresce fiera e coraggiosa nella foresta di Vohidahy.